La costruzione di un impianto irriguo automatizzato si divide in due importanti fasi: il progetto e la costruzione pratica.
Vediamoli nei dettagli:
1) Il progetto.
Il progetto può essere eseguito sul campo, oppure su carta riportando le giuste misure e gli eventuali ostacoli.
Particolare attenzione deve essere rivolta alla posizione ed alla distanza degli irrigatori, che è subordinata alla scelta degli stessi.
Per giardini di piccole dimensioni è consigliabile utilizzare irrigatori a corto raggio, che impediscono zampillate d’acqua fuori dal perimetro del giardino.
Si comincia il progetto soltanto dopo avere scelto il tipo d’irrigatore più idoneo alle caratteristiche del giardino.
Si parte piazzando gli irrigatori agli angoli e tracciando con un compasso il loro raggio d’azione. Il nostro consiglio per determinare la giusta distanza tra gli irrigatori è di posizionarli in modo che il massimo raggio d’azione di uno passi esattamente sulla verticale degli irrigatori che lo fiancheggiano.
In moltissimi casi gli spazi del giardino non sono perfettamente divisibili con i raggi d’azione degli irrigatori. L’eventuale spazio scoperto non colmatelo aumentando la distanza tra gli irrigatori, ma inserendone uno in più, ridistribuendo equamente tutte le distanze.
2) Costruzione pratica.
Praticate lo scavo lungo il perimetro del giardino evitando se potete, gli attraversamenti. Nel caso vi fosse la necessità di effettuare attraversamenti, interrate il tubo in profondità. In questo modo eviterete che durante eventuali lavori di rifacimento del manto erboso il tubo possa essere tranciato.
Ultimato lo scavo si piantano dei picchetti di legno a simboleggiare il punto dove verrà messo l’irrigatore (come da misure di progetto).
Si comincia ad assemblare l’impianto dall’ultimo irrigatore che sarà ovviamente collegato ad una curva, a cui sarà innestato il tubo. Tale tubo verrà tagliato a misura in prossimità del picchetto per essere innestato ad un raccordo a T, sul quale verrà poi collegato il penultimo irrigatore e l’altro capo della tubazione, e così via.
Alcuni importanti consigli.
Una volta definito il tipo e il numero d’irrigatori necessari sarebbe opportuno verificare il reale raggio di copertura.
Infatti non avendo tenuto conto della portata e della pressione dell’acqua, il raggio può risultare differente da quello dichiarato dalla fabbrica. Quindi con lo stesso materiale acquistato possiamo eseguire delle prove pratiche costruendo un mini impianto con il numero di irrigatori previsti ed effettuare se necessario, modifiche al nostro progetto. Durante questa prova è possibile verificare in modo empirico il corretto funzionamento degli irrigatori, che dovranno sollevarsi completamente e facendo pressione con un dito sulla testina, dovranno opporre una buona resistenza allo schiacciamento. Nei casi in cui non vi fossero queste condizioni, si può ricorrere a due soluzioni. Dividere in due il numero degli irrigatori, costruendo due diversi impianti da far funzionare alternativamente, oppure regolando o sostituendo le testine degli irrigatori. Per tutti coloro che collegheranno l’impianto d’irrigazione ad un sistema autoclave, dovranno verificare che ad impianto d’irrigazione aperto la pompa funzioni ininterrottamente.
A monte dell’impianto è necessario un rubinetto d’arresto, anche se si decide di istallare un’elettrovalvola.
Vi ricordiamo che l’acqua “diretta” non può essere utilizzata per l’irrigazione. Per tale scopo è necessario un impianto autonomo di pompaggio.